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28., Duemila Anni fa Sulla Terra.

IL Poeta di campagna
Claudio Truzzi
Salutando il passato  dono spazio, al nuovo futuro, al nuovo Mondo, alla futura Umanità.


Duemila anni fa
Su questa Terra.
Nacque DIO - Nostro Signore
Da quel giorno,
Cominciò una crociata
Che andò da Terra in Terra,
Predicando uguaglianza,
Amore - non la guerra.

Tante versioni dal’ora, ho ascoltato
Si crede Ancora in Dio 
In modo differente;
Ma quel DIO - da tutti tanto acclamato,
Ancora oggi non vedo rispettato.
Duemila anni  sono passati,
Abbiamo migliorato,
O solo i guai moltiplicato?

Porgo un addio, 
Al mio passato,
A tutto ciò da me imparato
Vecchi  principi che da bambino,
Avevo adottato, e la Natura con amore
In me ha conservato.

Or per rispetto di quei tempi lontani
Porgo gli onori ai principi
Dei Nostri Avi lontani,
Il d’i che morirò,
Alle spalle poco lascerò
Perché onore, orgoglio principi
Degli Avi ormai trapassati
Son divenuti come loro - ormai dimenticati.

Ringraziando,
La Terre che ho calpestato,
E non sempre come dovevo ho rispettato,
E visto, che ben poco ho da lasciare
Di ciò che scrivo
I miei Eredi si dovranno ricordare.

In vita - sono stato un pensatore,
Dentro di me ho sempre avuto amore
Ciò a me insegnato,
Come potevo l'ho tramandato,
Oggi voglio tornare dietro nel tempo,
Per rammentare come vedevo la Terra d’adolescente.

Il dì che ho compreso ho esclamato,
Bello il Mondo a noi donato,
Credevo nella Famiglia
Che mi ha allevato,
In ciò a me insegnato
Credevo in DIO,
Che ci ha Creato
Nel’universo da Lui
Per Noi formato:
Ammiravo il sole
Il suo calore,
La luna il suo splendore,
Il mare e stelle,
Che parevano hai miei occhi;
Un prato di fiammelle,
Osservavo i limpidi corsi d’acqua,
Miti tenui ruscelli,
Montagne boschi, pianure sterminate,
Campi di fiori - ed’erbe profumate;
Rammento,
Le stagioni i suoi colori
I diversi profumi
Che dal tutto né veniva fuori;
Rammento gli inverni
Coperti di neve,
E il silenzio strano....
Interrotto dal fruscio del vento,
Mentre davanti a quel camino
E a quei tizzoni ardenti
Vedevo da adolescente,
La natura come addormentata,
Sognando quel mattino
Che si sarebbe risvegliata.

Dal primo giorno;
Ho creduto nel’amore,
Nella natura - al suo splendore
Pensavo di vivere tranquillamente
Assieme alla natura - ai suoi colori
Tra mille gioie Tra mille amori.
Quando la realtà
Non mi accontentava,
L’adolescenza la fantasia
La fertile mente,
Col sogno mi aiutava;
D’allora tanti anni sono passati,
Assieme ai sogni, in parte realizzati.

Oggi mi guardo attorno pensando,
Per secoli si son rincorse le stagioni
Rinnovato la vita a noi, a piante e fiori,
Ma questo mondo oggi  fa paura;
Sufficiente è osservare la natura.
L’azzurro cielo s’è inscurito,
Le stelle le intravedi,
Segnandole con un dito,
Coperte sono
Da un fumo avvelenato,
Si chiama smog,
l’uomo  nel tempo l’ha creato;
Nei miti tenui ruscelli
Non v’è più niente,
Vede solo lo sporco
Lasciato dalla Gente,
I fiumi hanno un unico colore
Mentre  i ghiacciai,
Si stanno sciogliendo al sole;
Penso a chi mi a vissuto accanto,
Dentro di me nasce un gran rimpianto.

Rammento ancora del passato
Quel mattino che ho esclamato;
Bello il mondo che DIO ci ha donato;
Aggiungo oggi con immenso dispiacere
Peccato che il DIO nel creare
L’universo e l'animale intelligente,
Nello stesso modo
Non abbia creato pure la Gente.

Per tanto con umiltà chiedo a DIO;
Che sia perdonato
Chi respinge al mittente
Il corpo a lui donato;
Perché il folletto,
Che gli vive nella mente
Stanco è di vivere in un Mondo
Falso vuoto che chiede sempre,
Donando solo a poca gente:
Del vecchio mondo onesto
Non v’è rimasto niente.
Passano gli Anni e i sogni
Fatti da adolescente
Si allontanano in modo permanente;
La fantasia i sogni,
Cedono il posto alla realtà
Ai nuovi tempi
Alla futura Umanità.

Do sepoltura
Ai vecchi sentimenti,
Spazio sia dato
All'Uomo intelligente
Al freddo computer
Che ha nella mente:
M’inchino e ringraziando
Chi col tempo ha sepolto in me
E nelle future Gioventù;
Il piacere d’amare
Il diritto di sognare.

Ringraziare
Quei signori intelligenti, 
Che con lo studio hanno avvelenato
La terra che in gioventù ho amato,
Usando un gioco chimico
La loro mente creano prodotti belli
Che non san di niente.
Ringrazio
Chi ha creato un nuovo mondo,
Falso, libero, senza principi
Ne morale, ma intelligente.
Ringrazio
Chi nelle viscere delle terre
Per dimostrar D’essere forte
Fa esplodere ordigni,
Che in un futuro
Semineranno morte.
Ringrazio
Il ricco il potente
Quando m’illumina la mente
Affermando che al mondo vive meglio
Chi non possiede niente:
Allora da profano mi viene da pensare;
Chissà come sta bene
Chi muore di fame.
Ringrazio
La Giustizia dei tempi lontani;
Gli schizza cervelli
Oggi abbiamo per le mani,
Piena di studio la mente
Parlano tanto
Peggiorando i mali della Gente,
Ringrazio
Chi vede la vittoria
In chi colpisce a morte;
Perché chi muore tace,
Non ha più voce, ma giace.
Oggi:
Chi uccide non deve temere
Si dice incapace di intendere e di volere;
Questa Giustizia un dì cambierà
Il concetto dei diritti e della verità:
Chi uccide ancora può sperare...!
Per chi muore solo in DIO deve contare.

Non v’e Padre –Madre – Fratello - ne parente stretto!
A cui si porti il minimo rispetto
Predichiamo principi amore, fratellanza,
Ma è il denaro produce diseguaglianza, 
L’esempio sono gli stati benestanti
Seppellendo gli  alimenti,
Mentre i figli muoiano davanti,
Con nulla sotto i denti.
Così le conquiste dei Avi trapassati,
Son come Loro - da tempo dimenticati.

Si muore per strada,
Uscendo da scuola,
Si uccide per gioco in discoteca,
Quando t’annoi e non sai più che fare,
Sopra ad un ponte
Potrai sempre andare
E con un gioco intelligente,
Tirare dei sassi in testa alla Gente;
Osservando il  pattume
Che ho appena buttato
Vedo sul fondo un Neonato,
Nato per sbaglio in una società
Dove si uccide a volontà.
Quando  scoperto potrai sempre affermare
Sono pentito non so che fare.

Ringrazio
la TV,
Che mi tiene aggiornato
Di ciò che sopra, ho appena accennato
Lo so lo fa per ricordare alla mia mente,
Che il Mondo corre, e nessun fa niente

Io allibito sto per mangiare
E penso …. a mio Figlio, che devo insegnare?
I vecchi principi da me imparati
Ormai da anni sono scordati.


Avanti Duemila vieni a vedere
Viver con L’uomo sarà un piacere,
Ci aspetta un mondo intelligente
Privo di sentimenti
D’amore tra la gente
Corriamo verso una Libertà
Che tutto toglie
E in cambio niente dà;
Non v’è giusto, non v’è sbagliato
La confusione la libertà
È tanta tra la gente
Che crea in noi un vuoto nella mente:
OSSERVO BENE, SCRUTANDO AFFONDO
Se ciò che scritto e vero
L’uomo è vagabondo.

Addio Paese amato
Ormai da anni sei ammalato,
Spazio sia donato alla nuova società
Che nel futuro ci distruggerà,
Vivremmo in un mondo
Di fantasmi e di robot,
Sono felice che io non ci sarò!

Amore amicizia
Reggeranno ancor poco,
Poi tutto sarà un gioco
In un futuro, l’amore diverrà
Amore a tempo questa è la verità;
Verrà un dì che per sognare l’amore:
Si acquisteranno pastiglie dal dottore,
Prodotta per la futura società.

Avremmo Figli assai più intelligenti
Felici e freddi, come saranno fredde le loro menti
Le verità oggi sono frasi al vento,
Perché si procede con la macchina del tempo,
Mezzora dedica per leggere o ascoltare
In un attimo sa dimenticare.

Quando ci accorgeremo
Di non avere niente
Saremo vecchi come tanta altra gente
Che come noi dovranno pensare
Se giusto era aver principi
Predicando in vita solo diritti.

Non siamo più formiche,
Ma un branco di cicale,
Moriremo soli squallidamente,
Sopra un letto di ospedale,
Senza nessuno attorno ....
La mente allora penserà,
Rimpiangendo la vecchia società:
Accanto a te, al tuo capezzale
Il Parroco nel darti l’estrema Unzione
Userà queste parole.
T’assolvo per non avere amato,
Sia te stesso, che Mondo per Te creato.

Le campane suoneranno
La fine del tuo tempo,
Passerai per quel Paese
Che non avrai amato,
Su quel suolo, che tante hai calpestato
Seguito da ciò che hai seminato;
Alle spalle - i principi del passato.


Sarebbe stato bello
Un Mondo differente,
Prolificare amicizia
Principi tra i Popoli e la Gente,
Giusto sarebbe stato
Il rispetto di qualunque Dio
Perché sono sicuro che sarà il Tuo o il Mio.

Ormai è troppo tardi,
La verità è assente
Come lo è la mente della gente;
Per ora l’alba ci rinnova la vita
Un giorno per noi sarà finito
Il Nostro Mondo stanco di subire...!
Metterà per sempre tutti a dormire….
Quel d’i l’universo sarà a noi
Tremendamente avverso...!
Allora e solo allora
Ognuno pregherà il proprio DIO
E non avrà importanza
Se sarà stato il Tuo o, il Mio.


La verità che ne esce da questo lungo Poema per me è una sola.
I mali del Mondo siamo noi stessi, a prescindere dal colore della pelle o dal credo Religioso.
Da che mondo è mondo un Popolo ha sempre cercato di schiacciare l'altro, da sempre ancor prima della nascita dei primi raggruppamenti, o formazioni di semplici comunità, LE GUERRE HANNO SEMPRE REGNATO.
Per tanto più un luogo - era ricco - più doveva ASPETTARSI UN INVASIONE,
IL MALE DEL MONDO sarà sempre LA RAZZA UMANA, e il piacere di esserne il capo e padrone della Terra.
Ma dove prende L'animale tanto amore, per sopportare in terra, l'uomo padrone.

26/12/1999 CLAUDIO TRUZZI  Il poeta di campagna

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